BLOG / PRP - 27-07-2020

Cosa differenzia il PRP da un comune granulo riciclato?

1. QUALITÀ 

2. RIUTILIZZO 

3. CERTIFICAZIONE

 

1. Qualità PRP.

A. Flusso autonomo e controllato riutilizzo sacchi da debagging (propria organizzazione logistica)

B. Efficace pulizia e rimozione da inchiostri e contaminanti

superficiali (processo base acqua)

C. Rigranulazione ottimizzata per rimozione residui e geli e completa riproducibilità del processo

D. Controllo rigoroso delle materie prime seconde in ingresso e del granulo ottenuto secondo un piano di campionamento prestabilito.

 

2. Riutilizzo su linee dedicate Coex 3 strati con alta percentuale PRP.

A. Consistenza del processo

B. Raggiungimento del contenuto di PRP sino all’ 80% del peso totale

C. Capacità di produzione anche a basso spessore ed elevate caratteristiche meccaniche

D. Riproducibilità prestazionali pari a quelle delle specifiche tradizionali con mp vergini.

 

3. Certificazione PRP.

A. Elevato livello qualitativo del riciclato PRP e sua costanza nel tempo

B. Possibilità di riutilizzo e riciclo sacchi sino a 8 cicli di vita, senza riscontrare contaminazioni e degradazioni

C. Possibilità di recupero e riutilizzo anche di sacchi da debagging provenienti da tutto il canale dell’industria petrolchimica

D. NextBag™ e PRP possiedono un rigoroso ed accurato “risk assessment” (che ne certifica l’assenza di contaminazione da imballo verso il prodotto; siamo infatti prossimi ad un imballo idoneo per contatto con alimenti)

E. Processo di certificazione avviato (tipo psv/eucertplast), per utilizzo plastica post consumo, con possibilità di apposizione marchio ad hoc

F. NextBag™ risponde già ai requisiti che consentiranno di accedere ad una riduzione delle probabili tasse previste sugli imballi plastici (italiana ed europea).

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